Il Mostro Dentro di Noi
Il Mostro Dentro di Noi
di Alessandro Cavaliere (Aleks Kishi)
L’Anticultura della Camorra che Scava Mostri Negli Animi
In questi giorni ho riflettuto molto su cosa significhi abitare in un territorio dove, oltre alla cultura sana della legalità e del rispetto verso gli altri e la propria comunità, si muove strisciante un altro tipo di “cultura” o per meglio dire anticultura. Questa riflessione mi ha portato a comprendere che di questo verme strisciante che si muove nella nostra società siamo vittima tutti.
Per essere delinquenti e avere atteggiamenti camorristici non occorre per forza essere affiliati a qualche clan o organizzazione malavitosa, non occorre neanche guadagnarsi da vivere in modo disonesto. Bastano gli atteggiamenti, basta insozzare con i propri comportamenti violenti e atti a imporre il proprio pensiero e la propria volontà sull’altro. Il non rispetto dell’altro già ci definisce come persone che apportano alla società male.
Naturalmente, nel corso della vita può capitare a ognuno di noi di avere comportamenti sbagliati, non siamo santi e anche i santi erano peccatori (direbbero i credenti), ma una cosa è qualche momento di cortocircuito e un’altra è vivere costantemente sulla linea di quella che possiamo definire civiltà del buio.
Viviamo in territori dove a chiacchiere si condanna la violenza e il sopruso, ma dove in realtà lo si tollera. Accettiamo come comportamenti quasi normali quelli che immettono nel nostro vivere quotidiano malessere e rabbia.
L’anticultura della camorra è la vittoria dell’ego e del vuoto personale sul benessere collettivo. Gli atteggiamenti camorristici tipici di società chiuse, senza rispetto e onore si mostrano a noi quotidianamente. La legge della prepotenza che non impone l’ideale più giusto, ma la volontà del singolo o del gruppo, anche se sbagliata, sul collettivo. Quella volontà spesso che cura solo gli interessi dei pochi a discapito dei tanti.
La domanda che nasce spontanea è: ma allora cosa possiamo fare di concreto per evitare che questa anticultura ci condizioni e condizioni la vita pubblica e soprattutto la politica, che dovrebbe servire gli interessi dei cittadini non dei pochi?
Semplice, anche se difficile da praticare. Perché in un sistema ipocrita, quando qualcuno si “ribella” viene ostracizzato, isolato e spesso messo in condizione di non poter più neanche manifestare il proprio pensiero. La risposta è iniziare a non mischiarsi più con individui palesemente contaminati da questo stile di comportamento. La politica non dovrebbe dare spazio a persone che non dimostrino integrità assoluta, rispetto delle regole e civiltà nel porsi nella società.
Purtroppo non esistono mezze misure, l’assurdo del “se sempre fatto così” della tolleranza di certi comportamenti aberranti tenuti da alcuni individui o gruppi di individui è inaccettabile. Non è la società sana a doversi adattare a quella malsana, ma è quella malsana che deve comprendere che quel tipo di atteggiamenti è sbagliato e adeguarsi.
Finché la politica sarà tollerante per una questione elettorale ci ritroveremo sempre in condizione di dover subire l’anticultura della camorra e tutto quello che comporta quel tipo di mentalità.